Lanificio Digitale: nuovi linguaggi di arte contemporanea in un Open Innovation Hub
Dal 10 al 12 maggio si è svolto a Napoli al Lanificio Digitale, uno spazio all’interno dell’ex lanificio borbonico di Porta Capuana, New Fluxus, evento internazionale sui nuovi linguaggi d’arte contemporanea.
Nato in collaborazione con il collettivo di artisti NFTCC (NFT Community Conference), fondato dall’artista Luca Martinelli (alias Vandalo Ruins) e dalla direttrice artistica del Lanificio Digitale, Simona Zamparelli, la tre giorni ha visto coinvolti oltre 100 giovani artisti, alcuni per la prima volta in Italia, con la creazione di esperienze interattive realizzate grazie alle nuove tecnologie.
Nello spazio allestito dall’architetto Corrado Foglia, hanno interagito opere fisiche e digitali che hanno invitato a riflette su tematiche politiche e sociali.
Gli spazi nell’ex Lanificio borbonico sono stati il palco perfetto che ha visto alternarsi incontri e talk con artisti, galleristi, imprenditori, ma anche eventi dedicati all’arte performativa, AI Art e Cryptoart con videoproiezioni e installazioni.
“C’è stata una grande partecipazione di pubblico e di curiosi a questo primo evento inaugurale del futuro programma culturale del Lanificio Digitale che coniugherà arte e nuove tecnologie”, ha dichiarato entusiasta Simona Zamparelli, direttrice artistica del Lanificio Digitale e curatrice dell’evento.
New Fluxus ha rappresentato anche l’occasione per i soci fondatori del Lanificio Digitale, Davide Bussetti e Giordano Iovine, di lanciare durante il talk istituzionale “Sguardo verso il Futuro: Innovazione per il Territorio”, l’ambizioso progetto di rigenerazione urbana per la creazione di un Open Innovation & Cultural Hub, presentandolo ufficialmente alle istituzioni, agli start-uppers, innovatori, potenziali investitori ed esperti del mondo accademico e digitale.
Ad intervenire Laura Lieto, vicesindaco del Comune di Napoli, Valeria Fascione, Assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup della Regione Campania, in collegamento da remoto Giorgio Ventre, Direttore Apple Academy Developer, e presenti con degli interventi anche Ivo Allegro, AD di Iniziative Finanza e Innovazione, Ambrogio Prezioso, Presidente Est(ra)Moenia e Franco Rendano, Presidente della Carlo Rendano Association – Lanificio 25.
Il progetto è abbastanza sfidante e mira – attraverso la ristrutturazione e la riqualificazione di uno spazio polifunzionale di oltre 900 mq, situato all’interno dell’ex Lanificio borbonico (dove sono già presenti altre realtà che promuovono iniziative sociali e culturali), a Porta Capuana, nel pieno centro storico di Napoli, un hub culturale e delle nuove tecnologie a disposizione della città e punto di riferimento del territorio.
L’evento, all’insegna dell’arte digitale e nuove tecnologie, si è concluso domenica 12 maggio con una performance live al Made in Cloister, dove l’artista del collettivo Ivona Tau ha interagito attraverso l’intelligenza artificiale con le opere fisiche della mostra Interaction attualmente in corso al Chiostro.
“Il nostro Open Innovation Hub: fabbrica di idee per il territorio e la valorizzazione di giovani talenti”
“Da ingegnere nel settore delle TLC e imprenditore da oltre vent’anni – spiega Davide Bussetti, CEO e Co-Founder insieme a Giordano Iovine del Lanificio Digitale -, crediamo fortemente nella creazione di un hub che coniughi l’innovazione e la cultura, una fabbrica di idee che sia in grado di coinvolgere la città e l’intero territorio in un virtuoso processo di rigenerazione urbana che abbia al centro la valorizzazione dei nostri giovani talenti”.
“Cultura e Innovazione hanno già dimostrato di essere un binomio importante per innescare e perpetuare processi di rigenerazione urbana di successo. E’ importante – ha concluso Ivo Allegro, AD di Iniziative, Finanza e Innovazione – che nel concetto di innovazione non ci si limiti al tema tecnologico ma si guardi in modo più ampio anche ad innovazioni di metodo e di approccio.
In tal senso, soprattutto in una città come Napoli, dai grandi entusiasmi, ma anche dalle grandi e repentine cadute, è necessario innovare i modelli di intervento superando la logica pure public e integrando intervento pubblico ed intervento privato in logiche di partenariato puntando decisamente sul Partenariato Pubblico Privato”.